Di seguito l’intervista a don Mauro Zanini (nuovo direttore della Comunità Valdocco – San Francesco di Sales) sulla ripresa delle attività per la Scuola Secondaria di Primo Grado e per il Centro di formazione professionale presenti a Valdocco, a cura di Marina Lomunno per La Voce e il Tempo.

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Valdocco, «massimo impegno perché nessuno resti indietro»

Don Mauro Zanini dal 25 agosto scorso è il nuovo direttore della Comunità Valdocco – San Francesco di Sales nella Casa Madre dei Salesiani che comprende, oltre la Scuola secondaria di primo grado «Don Bosco», il Centro di formazione professionale Cnos-Fap, l’Oratorio Centro giovanile (il primo fondato dal santo dei giovani), il pensionato universitario e la parrocchia Maria Ausiliatrice.

Don Zanini, già direttore della Casa salesiana del Michele Rua in Barriera di Milano, succede al confratello don Alberto Martelli che, durante la sua permanenza a Valdocco – nonostante la scuola paritaria pur svolgendo un servizio pubblico di alto livello, patisca la discriminazione di non essere equiparata a quella statale e quindi deve autosostenersi con le rette delle famiglie – ha aperto una quarta sezione alla Media.

Sono oltre 700 i ragazzi e le ragazze che tra Secondaria di Primo grado e Centro di formazione professionale dal 13 settembre entreranno ogni giorno nelle aule di Valdocco, sanificate secondo le disposizioni.

«Anche quest’anno, nonostante le restrizioni della pandemia», spiega don Mauro, «non abbiamo avuto problemi di iscrizioni e siamo riusciti a coprire tutte le classi (29 allievi ciascuna) delle quattro sezioni della Secondaria di Primo grado e delle 16 annualità del Centro di formazione professionale. E per la Media le pre-iscrizioni per l’anno scolastico 2022-23 sono già al completo. La nostra, in piena sintonia con il carisma di don Bosco (‘l’educazione è cosa di cuore’) non è una ‘scuola per ricchi’: le classi sono omogenee, le classi sociali sono tutte rappresentate e l’attenzione a chi fa più fatica in termini di apprendimento e sostegno – grazie ai buoni scuola della Regione e alla nostra congregazione – si traduce nell’accoglienza di quei ragazzi le cui famiglie in difficoltà economica non possono sostenere i costi della retta».

Come iniziano le lezioni a Valdocco mentre la pandemia non dà segni di resa?

Intanto seguendo le indicazioni delle autorità sanitarie sulla falsariga dello scorso anno: se ce ne sarà bisogno alterneremo lezioni in presenza e Dad dove, anche nei periodi di lockdown gli allievi sono stati tutti messi in condizione di seguire la Didattica a distanza – chi non aveva gli strumenti informatici è stato dotato dalla scuola – e il contatto anche telefonico con gli insegnanti è stato continuo. L’intero corpo insegnate e amministrativo – salvo un paio di casi che per motivi di salute non possono vaccinarsi ma vengono monitorati con i tamponi – hanno il Green pass e completato il percorso vaccinale con grande responsabilità. Per i ragazzi che hanno l’età vaccinale si procederà all’inoculazione, per quelli più piccoli si faranno i tam- poni e si faranno i controlli ogni mattina. Solo per even- tuali gli alunni in isolamento si avvierà la Dad per gli altri lezioni in presenza con il dovuto distanziamento, entrate scaglionate e differenziate anche in mensa per evitare assembramenti.

Insomma cercherete il più possibile di impostare un anno «normale» nel rispetto delle regole…

Il motto di quest’anno salesiano è “Amati e chiamati” e faremo di tutto, come è nel nostro stile e come abbiamo spiegato ai genitori delle prime medie nelle riunioni di accoglienza (4 serate, una per ogni sezione per evitare assembramenti) perché nessuno rimanga indietro, si senta «amato e chiamato per nome»: questo è il pilastro del sistema preventivo di don Bosco che vale anche in tempo di pandemia. Possiamo mettere in atto questo stile di famiglia perché abbiamo un corpo insegnante compatto (ripeto tutti si sono vaccinati), persone che cercano il più possibile, oltre che a tramettere delle nozioni, di essere adulti di riferimento, educatori che trasmettono ai ragazzi speranza invitandoli ad ‘alzare gli occhi al cielo’ e trasmettendo loro la voglia di ripartire anche in un momento incerto come questo, garantendo doposcuola e il sostengo allo studio per i ragazzi con problemi di apprendimento, i laboratori, le attività di integrazione con l’oratorio. I nostri insegnanti, il direttore e il preside Davide Sordi, ‘ci sono sempre’ anche quando a scuola – speriamo di no – non si potrà andare. Da noi quello che importa non è solo se l’alunno ‘Marco Rossi’ ha buoni voti: a noi sta a cuore che Marco Rossi si senta accolto, venga aiutato a tirare fuori i suoi talenti. Per questo lo scorso anno durante la Dad gli insegnati (che hanno lavorato molto di più in termini di ore) hanno puntato tutto sul contatto personale a casa con i ragazzi e le famiglie: non li abbiamo mai mollati e nessuno si è perso perché si sentivano accompagnati. E per noi, anche se è stato faticoso, è il risultato migliore.

Marina LOMUNNO