Pubblichiamo il comunicato stampa di Agorà per la parità.
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“Vorrei chiedere in questa sede un’attenzione per i docenti che da anni insegnano nelle scuole paritarie e che non hanno potuto conseguire il titolo abilitante necessario per poter insegnare ed essere stabilizzati nelle scuole paritarie” ha detto la Presidente FIDAE, Virginia Kaladich che è stata invitata, in rappresentanza dell’Agorà della parità (AGeSC, Cdo Opere Educative – FOE, CIOFS Scuola, CNOS Scuola, FAES, FIDAE, FISM, Fondazione GESUITI EDUCAZIONE) e anche con l’ANINSEI, in un’audizione dei membri riuniti delle Commissioni Iae VIIadel Senato, per dare un contributo sul Disegno di Legge (ddl) 2598.
Il documento presentato evidenzia che sì è già espresso apprezzamento per l’impianto complessivo della riforma contenuta nel decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, che, all’art.44, che introduce una netta separazione fra titolo abilitante alla professione docente e reclutamento nei ruoli della scuola statale. Inoltre, si ricorda che oggi ci sono ben 15.000 docenti che lavorano nelle scuole paritarie e che si erano iscritti ad una procedura abilitante rimasta incompiuta, una condizione che, per legge, non permette alle scuole paritarie di inserirli stabilmente nel loro organico.
Nella nota dell’Agorà della parità consegnata in Commissione si chiede quindi che venga introdotta nel regime transitorio la possibilità dell’ottenimento della sola abilitazione all’insegnamento, per tutti i docenti che abbiamo tre anni di servizio anche non consecutivi nelle scuole del sistema nazionale di istruzione, nei cinque anni precedenti l’entrata in vigore della norma in discussione, acquisendo almeno 30 Crediti formativi universitari o accademici e superando la prova finale di cui all’art. 2 comma 2 del d.lgs. n. 59/2017, senza che tale titolo abilitante dia diritto relativamente al reclutamento nel ruoli della scuola statale
La nota si conclude con alcune proposte aggiuntive:
– Acquisire la parte dei crediti formativi universitari o accademici di tirocinio diretto presso le scuole del sistema nazionale di istruzione;
– Valorizzare i 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche previsti dal Decreto Legislativo D. Lgs. 59/2017 attuativo della Buona Scuola della Legge 107/2015 e richiesti ai fini dell’accesso al concorso per le scuole secondarie insieme al titolo di studio prescritto, nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottarsi di concerto con i Ministri dell’istruzione e dell’università e della ricerca, entro il 31 luglio 2022, decreto che definirà i contenuti e la strutturazione dell’offerta formativa corrispondente a 60 crediti formativi universitari o accademici necessari per la formazione iniziale;
– Rivedere e semplificare le classi di così come i titoli di accesso alle medesime; – Incentivare la formazione in servizio incentivata e la valutazione degli insegnanti in servizio, prevista all’art. 16 ter del d.lgs. n. 59/2017 come modificato dall’art. 44 del DL n. 36/2022, nelle scuole paritarie continuerà ad essere regolamentata dai CCNL di settore.
AGeSC, Catia Zambon, Presidente nazionale
Cdo Opere Educative – FOE, Massimiliano Tonariani, Presidente nazionale CNOS Scuola, don Stefano Mascazzini, Presidente nazionale
CIOFS Scuola, Marilisa Miotti – Presidente nazionale
FAES, Giovanni Sanfilippo – Delegato nazionale per le Relazioni
FIDAE, Virginia Kaladich, Presidente nazionale
FISM, Giampiero Redaelli, Presidente nazionale
Fondazione GESUITI EDUCAZIONE, Vitangelo Denora