Il 6 maggio si è tenuto l’annuale incontro di formazione per i docenti della Scuola Salesiana del Piemonte e Valle d’Aosta. L’incontro, previsto come ormai consuetudine per il 24 gennaio, festa di san Francesco di Sales, era stato rinviato causa covid. La Consulta scuola ha deciso di articolare l’incontro in due momenti: uno più tecnico/informativo con il dott. Andrea Gavosto e l’altro più formativo/motivazionale con il prof. Eraldo Affinati.
La relazione del dott. Gavosto ha dato uno spaccato di quello che è oggi la scuola media, per usare la vecchia definizione, che dice però bene del ciclo intermedio a cui facciamo riferimento. E’ evidente che sia un settore che presenta criticità e che questa indagine fatta dalla Fondazione Agnelli vada a contribuire al dibattito aperto da anni e negli ultimi giorni tornato vivo per la decisione del Ministro Bianchi e del Governo di intervenire per via normativa.
Le maggiori criticità del triennio di scuola in oggetto sono per le scuole salesiane il punto di forza: la capacità di creare ambienti di vita scolastica in cui gli studenti si sentano a casa, si sentano accolti e sitano bene; la capacità per lunga tradizione e per scelta carismatica di ampliare l’offerta formativa con le attività pomeridiane accanto ad una accurata attenzione al tempo di studio; la predisposizione di percorsi formativi espliciti e di attività socio emotive con una particolare attenzione alla dimensione spirituale.
Tutto ciò pertanto induce la Scuola Salesiana a continuare ad aggiornarsi e ad adeguare sempre meglio l’azione in questi aspetti essenziale e qualificanti, non trascurando la formazione permanente dei docenti come il dott. Gavosto ha ribadito essere centrale in tutto il mondo della scuola. Ciò che resta ancora da potenziare è la dimensione orientativa della scuola Media.
L’intervento del prof. Affinati ha scaldato il cuore dei presenti, toccando quella dimensione vocazionale e carismatica della professionalità Salesiana. il suo raccontarsi ha fatto sì che l’intervento risultasse coinvolgente perchè espressione non di teorie astratte ma di un’esperienza di vita vissuta. Nelle sue parole e nel suo raccontarsi era chiaramente riconoscibile cosa sia la passione educativa.
Ha poi concluso il sig.Ispettore, facendo sintesi dei due interventi e incoraggiando, a partire soprattutto da quello del prof. Affinati, a coltivare la passione e la relazione educativa espressa nel “studia di farti amare“, non disgiunta dalla cura per un adeguato aggiornamento professionale.
Ha infine ringraziato i docenti delle scuole per il lavoro svolto, in particolare in questi ultimi anni particolarmente impegnativi.